La figura del collaboratore domestico ha radici antiche e la sua evoluzione è stata influenzata da cambiamenti sociali, economici e culturali nel corso della storia. Nelle società più antiche, come quella romana, erano tantissime le figure professionali che prestavano regolare servizio nelle domus d’alto rango: bambinaie, giardinieri, cuochi. L’assistenza in casa è sempre stata una necessità che ha tenuto insieme generazioni e generazioni di famiglie lavoratrici.

Oggi, il collaboratore domestico è un professionista che svolge una vasta gamma di compiti nelle case, dalle pulizie all’assistenza agli anziani o ai bambini. La sua figura è in costante evoluzione per adeguarsi alle esigenze delle famiglie moderne e alle leggi sul lavoro. Quando un collaboratore domestico è incaricato di assistere una persona anziana o non autosufficiente, in genere viene chiamato anche “badante”. Ma il contratto per badante, sia che si tratti di una badante convivente che badante a ore, è esattamente identico a quello di un collaboratore domestico.

Oltre ai diritti, è importante tenere a mente che un collaboratore domestico, come ogni lavoratore, ha anche dei doveri. Vediamo in linea generale quali sono i compiti di un collaboratore domestico, tenendo presente che gli accordi possono variare caso per caso in base alle particolari esigenze della famiglia e dell’assistito.

I compiti del collaboratore domestico o badante

Come collaboratore domestico incaricato dell’assistenza a una persona, innanzitutto è fondamentale adottare un atteggiamento attento e rispettoso nei confronti del benessere e della cura della persona assistita. Ma ci sono altri aspetti a cui le badanti devono prestare attenzione nello svolgimento del proprio lavoro:

  • Sono tenute a rispettare la privacy della persona assistita. Questo include piccoli gesti di cortesia, come ricordarsi di chiedere il permesso prima di entrare in camera da letto o prima di toccare le sue cose personali. Ma significa anche mantenere la confidenzialità delle informazioni personali di cui si potrebbe venire a conoscenza durante il lavoro: questioni familiari, confessioni emotive e così via.
  • Sono tenute a fare in modo che la persona assistita mantenga una buona igiene personale. A seconda degli accordi previsti in fase di assunzione, le badanti possono aiutare gli assistiti a fare la doccia, lavarsi i denti, pettinarsi o nel vestirsi se necessario. Questo nel massimo rispetto della dignità altrui, e mantenendo un ambiente confortevole.
  • Sono obbligate ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni specifiche sulla dieta della persona assistita. Se l’anziano presenta disfunzioni metaboliche o diabete, è fondamentale sorvegliare sull’assunzione di alimenti dolci, e così via. Se previsto dal contratto, le badanti sono tenute a preparare pasti bilanciati e salutari, tenendo conto di eventuali restrizioni alimentari o preferenze personali. Resta imprescindibile l’importanza di assicurarsi che l’aziano sia correttamente idratato durante la giornata e che assuma liquidi a sufficienza.
  • Se la persona assistita deve assumere farmaci, è compito della badante assicurarsi che le prescrizioni vengano correttamente seguite. Un collaboratore domestico è tenuto a supervisionare l’assunzione dei farmaci, tenere traccia degli orari e delle dosi. Comunica con il medico o il responsabile della salute per quanto riguarda eventuali domande o preoccupazioni.
  • Laddove non ci siano particolari prescrizioni mediche, le badanti sono tenute a incentivare la persona assistita a rimanere attiva, e fare esercizio fisico e mentale. Possono accompagnare gli anziani durante le passeggiate o aiutarli a fare esercizi leggeri o a partecipare a programmi di riabilitazione, se necessario. O anche, perché no, concedersi una partita a scacchi per allenare la logica! Il tutto nei limiti delle capacità individuali e in base allo stato di salute psico-fisico dell’assistito, o rispettare le indicazioni fornite dal medico curante.
  • Le badanti hanno l’obbligo di monitorare le condizioni di salute della persona assistita. Eventuali cambiamenti fisici, emotivi o comportamentali devono essere riferiti tempestivamente al responsabile della salute o alle persone coinvolte nella cura. Se necessario, possono eseguire il monitoraggio dei parametri vitali.
  • La comunicazione empatica è un altro grande dovere del collaboratore domestico. Si tratta di mostrarsi attenti alle esigenze emotive della persona assistita. Le badanti sono tenute a mostrare empatia, gentilezza e pazienza nelle loro interazioni.

Come collaboratrice domestica con un contratto nazionale le mansioni e i compiti specifici possono variare a seconda delle esigenze del datore di lavoro e delle disposizioni del contratto. Ma ecco alcune delle mansioni più comuni:

  • Pulizie domestiche, pulizia generale della casa, compreso il pavimento, le superfici, i bagni, la cucina e gli elettrodomestici. Questo potrebbe includere aspirare, spolverare, lavare i pavimenti, pulire i vetri, pulire i mobili e mantenere l’ordine generale.
  • Gestione della lavanderia e del bucato, oltre che dell’attività di stiro.
  • Preparazione dei pasti, compresa la pulizia e l’organizzazione della cucina.
  • Gestione della spesa.

Questi sono solo alcuni esempi di compiti che un collaboratore domestico generalmente può svolgere presso un assistito. Come dicevamo all’inizio di questo articolo però, è fondamentale la massima chiarezza con il datore di lavoro al fine di stabilire un contratto chiaro, esaustivo e completo per entrambe le parti.

La chiarezza aiuta a costruire la fiducia reciproca ed evitare fraintendimenti. Per qualunque controversia o necessità, resta imprescindibile quanto stabilito dal contratto collettivo nazionale del lavoro domestico.